Dai lavori degli allievi:
«Col nostro s. M. abbiamo visitato il negozio del mio nonno ove si vendono solamente attrezzi per la pesca. Il nonno ci diede spiegazioni sui diversi articoli adoperati per pescare, facendoci vedere anche il modo usato per aggiustare le reti. Egli stava appunto cucendo coll'ago da pescatore, la “gugeta”, quando noi siamo arrivati a trovarlo. Entrati nel negozio, egli ci mostrò reti, tramagli per alborelle e triotti, bertovelli e altre reti. Ci mostrò un'infinità di cucchiaini di tutte le dimensioni e così pure pesciolini metallici girevoli, leggeri, pesanti. Ci mostrò tirlindane per prendere trote, lucci, pesci persici e cavedani, canne d'ogni lunghezza e qualità, “mezze canne” e “cimini”. Il nonno ci diede poi informazioni sul modo di pescare sia nel lago sia nei fiumi.
La mia nonna era intenta a preparare le “moschette” e ci spiegò pure il sistema e la maniera di finire per bene questi piccoli insetti artificiali. Una delle cose più importanti per rendere perfetta una «moschetta» è quella di attaccare bene all'amo le penne. Le penne delle gazze, delle “viscarde” si usano moltissimo per preparare le “moschette”.
Il nostro negozio è antico, fu impiantato nel 1895. La maggior parte degli articoli che vendiamo vien fabbricata dal nonno e dalla nonna. Vendiamo merce nel Ticino e nella Svizzera interna. Una volta spedivamo merce anche a pescatori italiani». F. D.
In classe, la conoscenza fatta coi prezzi degli articoli da pesca ci permette di rendere i calcoli aritmetici di fin d'anno più svariati, più interessanti, quindi più ... piacevoli.
Molti utensili di pesca così ingegnosi e pratici osservati al negozio di Muralto sono, nel loro complesso, ancora del tipo di quelli trovati dai costruttori delle palafitte, dagli uomini primitivi: particolare questo che ci offre lo spunto per un'ultima lezione di storia in quarta classe (la pesca fatta dagli uomini primitivi).
Fonte: Anastasi, 1926