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Il museo della pesca

Il Museo della pesca è stato aperto a Caslano nel 1993, grazie al lavoro di Franco Chiesa (1921-1998) e alla collaborazione di Pietro Colombo e Piercarlo Parini.

 

Esso è sorto come sezione esterna del Museo del Malcantone, riconosciuto e sostenuto dal Cantone Ticino. Fondamentali per il suo consolidamento sono stati pure l’aiuto dell’Ente turistico del Malcantone, di molti amici, donatori e finanziatori e la disponibilità del Comune di Caslano, che ha messo gratuitamente a disposizione la vecchia sede di via Campagna.

Il Museo del Ceresio può riescire di un grandissimo interesse pratico e scientifico; interesse pratico in quanto potrà servire per gli studi inerenti all'acquicoltura; scientifico in quanto potrà essere l'inizio di una razionale indagine della vita organica del nostro lago. Esso dovrà innanzitutto contenere una raccolta completa dei pesci, degli uccelli, dei rettili, degli anfibi, dei molluschi e degli altri animali; quindi i vegetali, gli attrezzi di pesca e di caccia, carte, disegni, fotografie, pubblicazioni che illustrino il Ceresio e le sue sponde. A. Bettelini, Il Museo del Ceresio, 1909

In diciassette anni di attività il museo si è sviluppato costantemente: nuove sale e nuovi materiali lo hanno arricchito, facendolo diventare, a giudizio unanime, il più importante del genere in Svizzera.

Nato con l’intento di documentare le tradizioni e le tecniche legate al mondo della pesca, il Museo vuole ora proporre nuovi e più ampi temi, come la cura del rapporto fra uomo e natura, la valorizzazione degli ambienti acquatici, lo studio delle tradizioni legate ai laghi insubrici e al loro sfruttamento come fonti di sostentamento e vie di comunicazione.

La nuova sede di Villa Carolina, oltre alla suggestiva vicinanza del lago, offre spazi funzionali e aperti, arredati con rinnovati criteri espositivi. A piano terra del nuovo padiglione, si trovano una sala multimediale e una dedicata alle esposizioni temporanee.

Nel grande ambiente al primo piano, una barca da pesca completamente attrezzata costituisce il centro visivo dell’esposizione, attorno al quale ruota il percorso tematico principale, dedicato ai pesci, al loro ambiente e alle tecniche di pesca tradizionali. Si prosegue poi nei locali della villa, dove si parla di pesca sportiva, pesca a mosca e delle peschiere per le anguille sul fiume Tresa. Completano l’offerta una ricca biblioteca e un gradevole ambiente di lettura.

La nuova sede è facilmente accessibile anche per le persone con diifficoltà motorie. Un’attenzione particolare è riservata ai giovani in età scolastica, ai quali viene proposto un apposito spazio didattico dove approfondire in modo sperimentale le conoscenze sull’ambiente ittico.

Il contesto nazionale in cui si inserisce l'iniziativa di Caslano è caratterizzato da un'assenza quasi totale di musei che trattano il tema della pesca. Alcune piccole realtà museali si occupano integralmente o parzialmente di questo tema: Ortsmuseum di Eglisau, un piccolo museo aperto 2,5 ore al mese che tratta parzialemente il tema legato alla pesca al salmone. Seemuseum in der Kornschütte di Kreuzlingen, museo che tratta la storia del paesaggio, delle barche e della pesca sul Bodensee. Kantonales Fischereimuseum "Mettlen" di Netstal, aperto 2,5 ore al mese che si occupa di diversi aspetti della pesca. Fischereimuseum di Neuhausen am Rheinfall (SH), aperto 3 ore al mese che si occupa della pesca. Segnaliamo infine il Fischerei-Museum di Zugo. Più in generale una delle iniziative di maggior interesse è l'Aquatis di Losanna.


Scarica i testi introduttivi dell'esposizione pemanente

 

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