Dal 21 ottobre sarà possibile visitare il nuovo acquario-vivario Aquatis di Losanna: una nuova iniziativa che permetterà di meglio apprezzare pesci e anfibi e conoscere i loro ecosistemi.
Brillano come le scaglie di un pesce i 100.000 dischi di alluminio che ricoprono la facciata dell’acquario-vivario Aquatis di Losanna, che verrà inaugurato sabato 21 ottobre. Un progetto ambizioso: 2 milioni di litri d’acqua dolce, distribuiti su 46 acquari e terrari, che permetteranno al visitatore di ammirare 20 ecosistemi in un viaggio che lo condurrà attraverso 5 continenti. Di fatto sarà il più grande acquario-vivario d’acqua dolce d’Europa.
Dalle sorgenti al suo affascinante delta, il Rodano è al centro dell’esposizione al primo piano: il visitatore potrà osservare le specie che popolano i laghetti alpini, i ruscelli, il Lemano e il maestoso corso, fino al delta sul Mediterraneo. Dal pesce persico alla trota lacustre, dal siluro alla raganella: molte le specie che si possono osservare nelle vasche e nei terrari. Specie comuni e più rare, alcune minacciate, alcune endemiche, cioè che vivono solo in un’area ristretta. In particolare, in una vasca alpina è stata immessa una specie ticinese molto rara di anfibi, della quale riferiremo in un articolo futuro. Un volo di fenicotteri rosa, creato grazie a uno dei molteplici effetti speciali che caratterizzano l’esposizione, accoglie il visitatore nella Camargue.
Si affronta anche il problema della protezione delle zone umide: Aquatis intende essere sì un polo di svago e divertimento, ma anche di educazione ambientale, di sensibilizzazione ai grandi problemi che ruotano attorno all’acqua dolce e agli ambienti connessi. Per arrivare al secondo piano ci si dovrà infilare in una «grotta» abitata dallo spinosauro: completamente meccanico, questo «drago» sicuramente incanterà grandi e piccini. Vissuto circa 60 milioni di anni fa, lungo 10 metri, per Aquatis rappresenta l’evoluzione e il passaggio dall’ambiente acquatico a quello terrestre.
Arrivati al secondo piano si potranno esplorare gli ambienti d’acqua dolce di Asia, Africa, America e Oceania. Proprio in quest’ultimo si incontreranno dei veri «draghi»: i varani dell’isola di Komodo. Come gli altri 100 rettili e anfibi, anch’essi provengono dall’ex Vivarium di Losanna che ha dovuto chiudere le sue porte a fine 2015. Con la loro mole – 100 chili per 3 metri di lunghezza – queste enormi «lucertole» sono davvero impressionanti: temibili predatori, nel loro ambiente naturale, uccidono prede anche molto più grandi di loro grazie al morso velenoso che contiene una sostanza anticoagulante. Affascinante è pure un’altra loro caratteristica, meno appariscente: come nel caso dell’esemplare chiamato Naga, esse possono nascere per partenogenesi, cioè senza che la femmina sia stata fecondata da una maschio. Questo permette loro di colonizzare, con pochi individui, interi arcipelaghi.
Al centro della struttura un grande spazio di 533 metri quadrati ricrea l’ambiente della foresta amazzonica: un enorme oceano verde di acqua dolce dove si potrà osservare l’effetto di evapotraspirazione comandato dagli alberi. Nelle vasche amazzoniche non solo sguazzano i famosi piranha, ma anche gli arapaima, i più grandi pesci d’acqua dolce del Sudamerica.
Nato nel 2000 dalla mente dei due biologi francesi Morgane Labous Simunic e Frédéric Pitaval, ai quali si è subito aggiunto il museologo svizzero Michel Etter, il progetto ha vinto nel 2005 il concorso della città di Losanna per la sistemazione dell’area del grande posteggio park&ride a Lausanne-Vennes. L’eccellente posizione, che lo rende perfettamente accessibile sia con i mezzi privati sia con quelli pubblici ha rappresentato una sfida architettonica per lo studio Richter Dahl Rocha & Associées architectes SA: l’edificio poggia su un’area di 12.000 metri quadrati situata sopra il grande parcheggio di 1.200 posti e sulla stazione di Vennes della linea M2 del metrò losannese. Bernard Russi, presidente-direttore generale del gruppo BOAS, proprietario dell’omonimo albergo che fiancheggia l’acquario-vivario, riprende il progetto dal precedente finanziatore nel 2010, lanciandosi così con grande coraggio in questa sfida. Il risultato finale è un universo d’acqua che da questo sabato verrà aperto al pubblico. Maggiori informazioni all’indirizzo web aquatis.ch.
Corriere del Ticino, 19 ottobre 2017