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Il 31 marzo riapre il Museo della pesca

Dopo il successo incontrato lo scorso gennaio con la terza edizione della rassegna “Mondi sommersi” dedicata quest’anno alle migrazioni ittiche che proseguirà in autunno con l’esposizione di vignette dedicate al medesimo tema, il 31 marzo riapre ufficialmente i battenti il Museo della pesca di Caslano proponendo come in passato un nutrito programma di attività in particolare dedicato alle scuole.

Come noto la struttura è stata inaugurata nel 1993, grazie al lavoro di Franco Chiesa (1921-1998) e alla collaborazione di Pietro Colombo e Piercarlo Parini, come sezione esterna del  Museo del Malcantone, riconosciuto e sostenuto dal Cantone Ticino. Fondamentali per il suo consolidamento sono stati l’aiuto dell’Ente turistico del Malcantone, di molti amici, donatori e finanziatori senza dimenticare la disponibilità del Comune di Caslano, che aveva messo gratuitamente a disposizione la vecchia sede di via Campagna. In diciassette anni di attività il museo si è sviluppato costantemente: nuove sale e nuovi materiali lo hanno arricchito, facendolo diventare, a giudizio unanime, il più importante del genere a livello nazionale.

Nato con l’intento di documentare le tradizioni e le tecniche legate al mondo della pesca, il Museo è impegnato oggi a proporre nuovi e più ampi temi, come la cura del rapporto fra uomo e natura, la valorizzazione degli ambienti acquatici, lo studio delle tradizioni legate ai laghi insubrici e al loro sfruttamento come fonti di sostentamento e vie di comunicazione. La sede di Villa Carolina che da alcuni anni accoglie la collezione dopo il trasferimento da via Campagna, offre spazi funzionali e aperti, arredati con rinnovati criteri espositivi. A piano terra del nuovo padiglione, si trovano una sala multimediale e una dedicata alle esposizioni temporanee. Nel grande ambiente al primo piano, una barca da pesca completamente attrezzata costituisce il centro visivo dell’esposizione, attorno al quale ruota il percorso tematico principale, dedicato ai pesci, al loro ambiente e alle tecniche di pesca tradizionali. Si prosegue poi nei locali della villa, dove si parla di pesca sportiva, pesca a mosca e delle peschiere per le anguille sul fiume Tresa.  Completano l’offerta una ricca biblioteca e un gradevole ambiente di lettura.

Accanto all’esposizione permanente e alle mostre temporanee, la struttura propone ogni anno anche numerosi appuntamenti didattici. Rientra in questo discorso “Sott’acqua con i pesci”, un progetto alla scoperta della fauna ittica, rivolto ai ragazzi di III, IV e V elementare. Si tratta in sintesi di un’animazione, della durata di una giornata scolastica, che si svolge in due parti: la mattina (9-12) dedicata ai vari aspetti della biologia dei pesci; mentre il pomeriggio prevede una visita alla collezione del museo (13.30-14.15) e un filmato sulla vita della trota (14.30-15).  Il tutto in compagnia del curatore Maurizio Valente e della biologa Cristiana Barzaghi.

Da segnalare poi altre due animazione per le scuole elementari e medie: “Pesciolini al museo” della durata di 2 ore e mezzo dedicata ai più piccoli (primo ciclo), e “Biologia delle acque dolci” destinata ai ragazzi più grandi, che propone esperienze e osservazioni all’esterno (foce della Magliasina). Due proposte a cui vanno naturalmente aggiunte le collaudate visite guidate alla collezione permanente nonché la possibilità di accedere alla documentazione multimediale oggi resa ancora più fruibile al pubblico grazie alle nuove tecnologie.

Ricordiamo che il museo resta aperto da aprile a ottobre: martedì, giovedì e domenica, dalle 14.00 alle 17.00; luglio e agosto dalle 16.00 alle 19.00. Entrata: 5 franchi adulti, 3 franchi ragazzi; attività per gruppi su appuntamento. Entrata gratuita per i membri dell'associazione, i possessori di una patente di pesca, carta Raiffeisen e carta studenti. Sconto per Ticino ticket.

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