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Pesce di lago nella storia e nella tradizione gastronomica

Da fine giugno 2012, è disponibile il volume «Pesce di lago nella storia e nella tradizione gastronomica della Regione Insubrica». Il libro, che sta per essere presentato nel Ticino e nelle regioni transfrontaliere, si propone di far conoscere meglio non soltanto il pesce nostrano come alimento, ma anche gli aspetti socio-economici ad esso legati nella regione dell’Insubria.

Nella prima parte del volume, Raimondo Locatelli presenta il pesce di lago in un’ottica transfrontaliera in considerazione dei quattro laghi principali (Maggiore, Ceresio, Lario e lago di Varese), e dei quattro laghi «minori» di Garlate, di Mezzola, di Comabbio e di Monate in cui si pratica ancora la pesca di mestiere. Un’ampia e documentata ricerca a carattere storico evidenzia i molteplici aspetti di questo alimento che nel passato era di primaria importanza per l’economia e l’alimentazione della popolazione dei nostri paesi rivieraschi. L’autore si sofferma – con abbondanza di dati e di notizie – su come veniva pescato il pesce, di come veniva conservato e smerciato entro e fuori i confini di queste terre e mette altresì a fuoco le credenze sul pesce, le modalità nel consumo, le feste attorno a questo prodotto del lago, le tensioni fra un paese e l’altro per i diritti di pesca e altre curiosità. Offre, insomma, uno spaccato squisitamente storico-gastronomico del nostro territorio, dei nostri laghi e delle abitudini della nostra gente nei confronti di questo variegato e tipico prodotto del lago.

Nella seconda parte sono proposte ben 614 ricette rigorosamente a base di pesce di lago, raccolte presso pescatori, massaie, cuochi, chef di alberghi e ristoranti, o più semplicemente appassionati della buona tavola, nonché «frugando» in vecchi libri divulgati attorno ai nostri laghi. Ogni singola ricetta è stata attentamente valutata e verificata dallo chef Massimo Del Canale che introduce questo capitolo con utili consigli che permettono, anche ai più inesperti, di potersi cimentare nella preparazione di tanti gustosi piatti.

Il prezzo di vendita – molto vantaggioso – di questo volume, la cui produzione ha richiesto oltre due anni di intenso lavoro e un notevole impegno finanziario, è stato possibile fissarlo unicamente grazie ai contributi di enti, associazioni e privati che hanno da subito intravvisto e creduto nell’importanza di questo progetto.

Il libro può essere acquistato presso la sede del Museo della pesca a Caslano.

Conferenza del Circolo Numismatico Ticinese

Il Circolo Numismatico Ticinese ha il piacere di invitare tutti gli interessati il 6 maggio alle ore 11:00 presso il Museo della Pesca per la conferenza Le zecche italiane fino all'Unità: sovrani, monetieri, tecnologia ed alcuni "miracoli".

La conferenza sarà tenuta dalla professoressa Lucia Travaini.

Lucia Travaini è Professore Associato nella facoltà di Numismatica medioevale e moderna presso l'Università degli studi di Milano.

Informazioni e contatti: www.numismati.ch

Dalle reti da pesca uno studio sui vortici del lago

Se oggi fosse il 1° di aprile qualcuno potrebbe nutrire qualche dubbio sulla notizia, ma la fonte è autorevole, l’agenzia di stampa Ansa. Ventidue pescatori comaschi hanno spiegato agli scienziati australiani le dinamiche dei vortici che fanno sussultare il cuore del Lago di Como. L’ateneo in questione è il Center for Water Research dell’Università dell’Australia Occidentale. Gli appassionati di lago ricorderanno che gli australiani collaborarono con il Centro Volta, il Cnr e altri enti per il famoso progetto Pumping System del 2005. Quelle ventole che dovevano consentirci di fare il bagno nel lago, anche nel primo bacino, prima dall’estate 2009, poi dall’estate 2010... Il progetto - che prevedeva l’utilizzo di un sistema di miscelazione per ridurre il tempo di ricambio delle acque superficiali del lago sospingendole intorno a 15-20 metri di profondità, limitando in questo modo la presenza di alghe e batteri fecali provenienti dagli scarichi urbani, problema principale, ma non unico tra quelli che compromette la qualità delle acque del Lario nei dintorni di Como - diede in realtà buoni risultati, ma, come spesso accade, dopo il primo step non si trovarono fondi per proseguire. Gli australiani avevano realizzato anche una stazione flottante per la misurazione in tempo reale dei parametri meteorologici e del profilo termico lacustre, che venivano poi trasmessi in tempo reale alla stazione a terra.
Ma torniamo ai nostri 22 pescatori. Le reti da pesca, in particolare quelle pendenti e le ontane, utilizzate da sempre sul lago per la pesca di agoni e coregoni, che si possono estendere per chilometri e sono profonde dai 6 ai 10 metri, sono delle perfette rilevatrici di gorghi e correnti. «A seconda di come si spostano in acqua - spiega Gianni Tartari, esperto dell’Istituto di ricerca sulle acque (Irsa) del Cnr di Brugherio, in Brianza - è possibile capire tutte le forze che generano i vortici».
«Sono molti i fattori che concorrono alla formazione dei vortici nel lago - aggiunge Tartari - Bisogna considerare i venti, la stratificazione delle acque a seconda della temperatura, lo spostamento delle masse d’acqua per l’azione dei fiumi e poi la forza di Coriolis generata dalla rotazione della Terra, che spinge l’acqua verso Ovest». Una dinamica che fatica ad essere descritta dagli strumenti scientifici, ma che ben viene rappresentata nel movimento delle reti.
I ricercatori australiani, combinando i dati registrati dalle stazioni di monitoraggio del lago con i racconti dei pescatori, sono riusciti a verificare l’esattezza dei modelli matematici elaborati per spiegare la nascita dei vortici. A chi giova tutto ciò? viene da chiedersi. Innanzitutto agli stessi pescatori che possono scegliere le zone di “caccia” più idonee, ma possono essere d’aiuto anche in caso di disastro ecologico, durante uno sversamento di greggio o di gasolio, ad esempio «per prevedere l’espansione dell’inquinamento o tenere sotto controllo la fioritura dei cianobatteri che rende l’acqua non balneabile», conclude Tartari. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze “Pnas”.

Paolo Annoni
Martedì 10 Aprile 2012
www.corrierecomo.it

Contributions of local knowledge to the physical limnology of Lake Como, Italy

Abstract

This article shows how local knowledge may be valuably integrated into a scientific approach in the study of large and complex hydrological systems where data collection at high resolution is a challenge. This claim is supported through a study of the hydrodynamics of a large lake where qualitative data collected from professional fishers was combined with theory to develop a hypothesis that was then verified by numerical modeling. First the fishermen’s narratives were found to describe with accuracy internal wave motions that were evident in water column temperature records, which revealed their practical knowledge of the lake’s hydrodynamics. Second, local knowledge accounts emphasized the recurrent formation of mesoscale gyres and return flows in certain zones of the lake in stratified conditions, which did not appear in the physical data because of limitations of sampling resolution. We hypothesized that these features developed predominantly because of the interaction of wind-driven internal motions with the lake’s bathymetry, and the Earth’s rotation in the widest areas of the basin. Numerical simulation results corroborated the fishers’ descriptions of the flow paths and supported the hypothesis about their formation. We conclude that the collaboration between scientific and local knowledge groups, although an unusual approach for a physical discipline of the geosciences, is worth exploring in the pursuit of a more comprehensive understanding of complex geophysical systems such as large lakes.

www.pnas.org

Statistiche 2011

In linea generale, il 2011 ha confermato la tendenza alla crescita dei flussi sui siti www.museodelmalcantone.ch e www.museodellapesca.ch, sezione esterna del museo del Malcantone.

Ecco alcuni dati chiave:

  • Sito museo del Malcantone, totale visite 2011: 53'961
  • Sito museo del Malcantone, totale pagine consultate 2011: 344'012
  • Sito museo della Pesca, totale visite 2011: 278'617
  • Sito museo della Pesca, totale pagine consultate 2011: 3'128'106
  • Totale visite: 332'578
  • Totale pagine consultate: 3'472'118

I dati indicati sono affidabili: sono infatti elaborati direttamente dal server. Sono inoltre paragonabili, visto che il software utilizzato è lo stesso per i due siti.

I pesci oltre la diga di Creva grazie a una scala di 23 metri

LUINO (Varese) - Una «scala» per i pesci: costerà 1 milione 200mila euro e sarà costruita per permettere l' attraversamento della diga di Creva, 23 metri di altezza, lungo il fiume Tresa, che collega il Lago di Lugano e il Lago Maggiore.

Si tratta di un ostacolo insormontabile da parte di qualsiasi specie ittica. Ma la sua importanza travalica la provincia di Varese e sarà strategica anche a livello nazionale, poiché superato l' ostacolo della diga i pesci non avranno più sbarramenti dalla Svizzera fino al fiume Po.

Il progetto è ancora più ambizioso perché una volta eliminato lo sbarramento di isola Serafini nel piacentino, verrà ridata l' opportunità alle specie ittiche di arrivare al mare.

L' infrastruttura comprende circa 70 bacini in successione che si sviluppano per una lunghezza di circa 230 metri, con veri e propri tornanti e che permetterà ai pesci di risalire o di ridiscendere a secondo della necessità. Per la realizzazione di questo progetto si è trovato un accordo tra Enel che gestisce l' impianto di produzione di energia elettrica, Provincia di Varese, Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e il Canton Ticino. L' avvio del cantiere è previsto a fine febbraio.


Rotondo Roberto
Pagina 13
13 marzo 2012 - Corriere della Sera

ACQUA - Concorso di pittura per giovani talenti

Concorso organizzato in occasione della mostra d’arte Sulle rive del Ceresio.

1. premio
Luca Poletti - Villa Luganese

1. premio
Asia Di Paola - Cadro

2. premio
Filippo Zocchi - Mezzovico

3. premio
Ryan Testori - Bré S. Lugano

MENZIONE
Isabella Mangili - Bioggio



REGOLAMENTO:

1) possono partecipare giovani nati negli anni 1996-2000, presentando opere originali eseguite con qualsiasi tecnica pittorica e rappresentanti motivi legati all’acqua in ogni sua forma: laghi, fiumi, ruscelli, fontane,…

2) Le opere, su tela e non incorniciate, dovranno obbligatoriamente avere la dimensione di cm  50 x 40.

3) I lavori dovranno recare sul retro nome e cognome dell’autore,  la data di nascita e l’indirizzo. Vanno consegnati al Museo della pesca di Caslano, entro e non oltre il 15 agosto 2012 ( martedì, giovedì, domenica dalle 14 alle 17).  Possono anche essere inviati per posta: Museo della pesca, Via Meriggi 32 CP 254- 6987 Caslano.

4) A insindacabile parere della giuria, le migliori opere saranno esposte dal 19 al 30 agosto 2012. La presentazione e la premiazione si terranno domenica 19 agosto alle 19.00.

5) Gli organizzatori, sentito il parere della giuria, si riservano il diritto di non ammettere e non esporre le opere non rispondenti alla natura del concorso.

6) Ogni partecipante autorizza gli organizzatori all’utilizzo ed alla pubblicazione delle proprie opere su qualsiasi mezzo per fini istituzionali e promozionali del Museo non a scopo di lucro, (a titolo di esempio internet, mezzi stampa, mezzi televisivi, cartellonistica in occasione di particolari eventi, pubblicazioni promozionali, ecc.) sollevando gli enti organizzatori da ogni responsabilità e condividendo con essi i diritti di utilizzazione.

Sergio Maina: scheda biografica

Nasce a Caslano il 25 gennaio 1913 e muore a Castelrotto il 13 novembre 2009.

Nel 1938 si sposa a Ginevra con Denise Merk, insegnante di lingue e musica. La coppia si trasferisce a Zurigo e poi in Ticino dove nascono i figli Denis, Leandro e Verena.

Apprende l’arte giovanissimo, dopo il Ginnasio di Lugano la scuola Diurna del disegno a Lugano, primo stage con l’artista Attilio Balmelli a Mendrisio, nel 1931 / 33 Scuola d’Arte Applicata al Landesmuseum di Zurigo con Karl Hügin, Scuola del Nudo con Max Gubler e la Kunstgewerbeschule a Zurigo.

1934 / 35 Accademia Grande Chaumière a Parigi con Charles Blanc, nel 1936 / 38 Accademia delle Belle Arti a Ginevra con Alexandre Blanchet. Nel 1950 Corsi alla Arbeiterschule di Gersau, nel 1957 Scuola di affresco con Karl Hügin.
Settembre 1997, dopo 70 anni di pittura, dipinge l’ultimo acquarello in Val Bavona.

Membro della SPSAS Società Pittori - Scultori – Architetti – Svizzeri, della STBA Società Ticinese delle Belle Arti, Membro Unesco International Association of Art Paris, Membro di Giurie Esposizioni Nazionali e Internazionali.

Lontano da ogni schema che lo conducesse ad un qualsiasi obiettivo utilitaristico, schivo ma tenace nella sua autonomia di artista solitario, fu da sempre attratto da forme artistiche diverse come la pittura, la musica e da attività multiformi come yoga, medicina naturale, ginnastica e filosofia.

Pittore puntiglioso nella scelta dei suoi temi preferiti : paesaggi dapprima molto dettagliati nel tratto e nel colore netto, poi, via via, appaiono sfumature delicate, con propensione malcelata ad una malinconica nostalgia che, col passare del tempo, non inaridisce il giardino prolifico della sua memoria. Degne di nota le figure umane, severe e pensierose, i ritratti mostrano una straordinaria espressività.

Col tempo i suoi viottoli, le case, gli alberi si accendono con pennellate audaci, a volte rosse e fiammeggianti, dove lo spirito vibrante dell’artista mostra ancora l’anima della sua eterna giovinezza. La sua vita, vissuta in forma di un compiaciuto individualismo, lo ha portato a non volersi staccare dalle sue opere. Pittore professionista, per vivere restaurava dipinti, affreschi murali nelle chiese,con la tecnica dello strappo, oltre alla musica con la quale aveva finanziato gli studi.

La sua modestia e il rifuggire dalla mondanità lo hanno tenuto lontano da meritati elogi e applausi. Artista talentato e completo, paesaggi, ritratti, nudi, natura morta, composizioni, cartonellistica, decorazioni, restauri d’arte antica, esecuzione con diverse tecniche, matita, carboncino, pastello, gesso, inchiostro, acquarello, tempera, olio, acrilico, affreschi e mosaico. Grande passione per la musica, suonava gli strumenti preferiti: clarinetto, ocarina, mandolino, chitarra, pianoforte e trombettista nella musica militare.
Chiude la sua lunga e prolifica esistenza coerente fino all’ultimo con la sua filosofica interpretazione della vita.
Diverse opere si trovano in musei, enti pubblici e collezioni private.

Fonte: http://www.maina-sergio.ch

Sulle rive del Ceresio, Sergio Maina

Museo della pesca di Caslano, dal 31 marzo al 31 ottobre 2012.

Vernissage sabato 31 marzo, ore 17.00, presenta Paolo Blendinger. Concorso di pittura per giovani, vedi regolamento.

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