Giugno 2021
«Sicché nella coda sembra confluire, concentrata in un solo punto, la smisurata forza di tutta la balena»
Hermann Melville, Moby Dick
UNA BALENA AL MUSEO DELLA PESCA
Cosa ci fa la gigantesca coda di una balena nel giardino del Museo della pesca di Caslano? Non è un pesce ma un mammifero, vive nei mari e negli oceani, non nel Ceresio, e comunque non ha l’abitudine di tuffarsi nei prati. La sua collocazione, che suscita sorpresa per l’inconsueta scena, non vuole solo richiamare visitatori al Museo.
Simbolo universale, che popola da tempi remotissimi i miti di molte civiltà - africane, polinesiane, lapponi - la balena assume di volta in volta connotati salvifici o annuncia imminenti sventure. La cosmogonia islamica la colloca alla base della Terra, generatrice con i suoi movimenti dei terremoti. La Bibbia la menziona nella Genesi («E Dio creò grandi balene»), mentre nella vicenda di Giona, che viene inghiottito e liberato dopo tre giorni, si può leggere il passaggio dallo stato di oscurità verso la rinascita e il rinnovamento.
Proprio su questi ultimi aspetti, questa strana e poderosa coda fuori dal suo contesto naturale dovrebbe indurci a riflettere. Consideriamo dunque la forza della natura con la quale siamo e saremo obbligati a confrontarci e la necessità sempre più pressante per tutta l’umanità di rinnovarsi trovando modalità di vita rispettose di tutto e di tutti, pena la sua tremenda vendetta.
Opera realizzata da CLAB (Laboratorio Creativo della Città di Lugano) dagli artisti Stefan Ferretti e Alex Dorici nell'ambito di Arte Urbana Lugano (la si ricorderà galleggiare di fronte alla Rivetta Tell in occasione di LongLake Festival 2014), è stata messa a disposizione del Museo della pesca dalla Divisione Eventi e congressi della Città di Lugano. Oltre al prestatore, si ringraziano per la collaborazione il Comune di Caslano e Donato Montemarano, costruzione e manutenzione giardini, Pura.
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